Escursioni in Liguria | Agriturismo Valbormida | Dove dormire in Valbormida | Ca’ Brichella | Tra le Alpi e gli Appennini

Tra le Alpi e gli Appennini
8 aprile 2024

Pochi chilometri in linea d’aria, eppure tutto cambia: le notti fresche d’estate e la neve, spesso copiosa, d’inverno, fanno presto dimenticare che il mare è così vicino. Altare, porta d’ingresso della val Bormida per chi arriva da Savona, introduce in un mondo che poco ha da spartire con la caotica riviera. Venendo da Cadibona si viene accolti dalle fortificazioni del XIX secolo, mentre una breve deviazione conduce a un luogo iconico: la Bocchetta di Altare. Magari detto così sembra poco significativo, ma la Bocchetta di Altare è il punto esatto in cui si incontrano le Alpi e gli Appennini. In pratica, voltandosi a sinistra iniziano i 1.300 chilometri della più importante catena montuosa d’Europa, mentre guardando a destra si trovano i circa 1.200 chilometri di quella spina dorsale rocciosa che attraversa tutta l’Italia peninsulare, arrivando alla punta estrema dell’Aspromonte.

Furono i Romani i primi a identificarlo come tale, mentre il primo attraversamento del valico entrato nella storia è quello degli otto mila soldati cartaginesi di Magone Barca, in ritirata durante la seconda guerra punica nel 203 a.C. Circa un secolo dopo il console romano Marco Emilio Scauro traccerà la via Aemilia Scauri per collegare il porto di Vada Sabatia (Vado Ligure) a Derthona (Tortona), utilizzando proprio la Bocchetta per scavalcare le montagne. Tornato in auge ai tempi della campagna d’Italia di Napoleone (quando i francesi scavarono la galleria sottostante), il valico della Bocchetta è sparito lentamente dalla strada e dalla memoria con la costruzione dell’autostrada e della galleria sulla statale che aggira Altare. Oggi la Bocchetta è un luogo da escursionisti: da qui transita l’Alta Via dei Monti Liguri, che a ponente porta verso il monte Burot e il colle del Baraccone e a levante si addentra nella val Bormida, verso il Bric Lavesino e l’Adelasia.

Vale la pena anche dare un’occhiata al paese di Altare, con un centro storico medievale raccolto intorno a via Paleologo, sulla quale si apre anche la chiesa parrocchiale di Sant’Eugenio, edificata tra il 1620 e il 1650 e poi modificata più volte nel corso dei secoli. Tra gli edifici civili spiccano le ville liberty, purtroppo non tutte in un buono stato di conservazione. Villa Rosa è la sede del Museo del Vetro. Pochi sanno, in effetti, che in questo paese di montagna esiste una tradizione vetraria lunga secoli e che – in qualche modo – è giunta fino a noi: una storia appassionante che si può scoprire (quando lo si trova aperto) proprio al museo.